
Domani tutti al Crack per una nuova meravigliosa edizione!!!
« 400 dollari è il prezzo medio di uno schiavo sul mercato nero di Tripoli, grazie alle politiche italiane sui migranti. È noto che parte dei due milioni di euro del Fondo per l’Africa, destinati alla cooperazione e lo sviluppo siano stati impropriamente utilizzati per la ristrutturazione di sei motovedette libiche. Si tratta di navi che, come nel caso del naufragio del 6 novembre 2017, la Guardia costiera libica utilizza per venire allo scontro a fuoco anche con navi incaricate dal centro di coordinamento dei salvataggi (Mrcc) di Roma (la struttura della Capitaneria di porto preposta alla gestione delle operazione di soccorso) di recuperare naufraghi.
Per le testimonianze dei sopravvissuti il nostro paese è di fronte alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo con accuse di torture, stupri, e riduzione in schiavitù. Sotto accusa è una politica estera che le nuove compagini governative sono intenzionate a modificare in senso ancora più inumano e colonialista.
Per questo motivo il nostro festival inaugura l’edizione 400, il CRACK! 2018, festival autogestito e auto-organizzato in rete dedicato al fumetto e all’arte disegnata e stampata, giunto alla sua 14° edizione, al Forte Prenestino di Roma. CRACK! è ormai un appuntamento fisso per l’underground mondiale dove i partecipanti, che arrivano da molto oltre i confini dell’Area Schengen, trovano nello spazio illegale, nomade e policulturale del festival un’area internazionalista di espressione e narrazione che non partecipa delle logiche neocolonialiste.
CRACK! vuole partecipare ad un percorso di decolonizzazione che restituisca dignità, diritti e potere a chi continuamente subisce sui propri corpi, nei propri spazi e nella ricostruzione delle proprie memorie, chi sopporta l’urto di un’idea del mondo che da almeno quattrocento anni si infrange sulla storia di questo pianeta.
CRACK! nel suo piccolo e con la forza della produzione di immaginario che può dispiegare, si impegna affilando occhi e segni per mettere un punto di arresto a questo processo. »
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