Il mio non fidanzato mi viene a prendere alla stazione
con un mazzo di carciofi in mano.
Sorride a metà e mi offre (in prestito)
tutto ciò che non è,
e io ci credo ancora
volta per volta
quante sono le stelle
quanti i denti del sorriso
del non fidanzato.
Non mi dà la mano,
ma mi dà un dito,
il mio non fidanzato,
o a volte un quarto di gomito.
E dentro un non caffé
mi sciorina i successi
dal paltò nuovo
che mi guarda come fossi una pezza già vecchia,
in questa non città
alitata dall’appiccicume del suo non inverno.
Poi usciamo.
E fianco a fianco ci stringiamo
in vecchie amarezze,
scambiamdoci rimpianti lisi
ridendo senza essere felici,
e ci avviamo così, a mezza via
né verso il futuro, né verso il passato
un non a ogni passo
puntando né avanti né indietro.
Ma guardiamo compiaciuti la nostra ombra
ferma sul muro rosa di una casa,
-di noi che siamo una non coppia.
Alice Bologna